San Francesco di Assisi, la storia del santo patrono d'Italia

San Francesco di Assisi, la storia del santo patrono d'Italia

San Francesco di Assisi, la storia del santo patrono d'Italia

San Francesco di Assisi, la storia del patrono d'Italia


La storia dell’Italia si lega da sempre a quella del Cristianesimo, essendone la religione ufficiale, e la terra dove i più grandi protagonisti del cattolicesimo hanno effettuato le loro memorabili gesta.
Le statistiche difatti ci ricordano come quasi il novantotto per cento della popolazione italiana sia battezzato, e quasi il novanta per cento si dichiara credente.
Se si è arrivati a questo risultato è perché il belpaese è rinomatamente paese di santi e poeti, e per entrambe le categorie una delle figure più amate è San Francesco in Umbria, proveniente da Assisi, che gode di un’importanza e rilevanza notevoli avendo intrecciato le sue sorti con quelle del Santo Patrono d’Italia. 

La vita di San Francesco d’Assisi in Umbria

La storia del Santo più amato dalla gente iniziò nell’anno 1182, in una delle famiglie agiate della città di Assisi fortemente in espansione all’epoca; i suoi genitori furono Pietro Bernardone de Moriconi, un importante mercante di stoffe, e la nobile di origini provenzali Pica Bourlemont.
Ebbe un’adolescenza felice e spensierata, in cui mostrò da subito propensione per la scrittura, e un carattere estroverso e gioviale.
Le cose cambiarono totalmente nel 1202, quando dopo una sanguinosa rivolta del popolo contro i nobili della città Francesco fu imprigionato a Perugia e costretto a restare un anno in carcere.
Fu rilasciato tramite il pagamento di un riscatto, ma tornato dalla famiglia non era più la persona allegra di un tempo; malato e sofferente diventò molto più riflessivo e introspettivo, e con sempre meno attrattiva per la vita borghese.
Fu così che nel 1205 San Francesco abbandonò la carriera nella cavalleria a servizio del Papa e udì per la prima volta la voce del Signore esortarlo a riparare la disastrata chiesa di San Damiano; il Santo eseguì servendosi anche del denaro del padre, e questo creò un contrasto insanabile fra lui e la famiglia.
Si arrivò così alla celebre restituzione dei beni, in cui San Francesco si liberò pubblicamente in piazza delle ricchezze e delle comodità per abbracciare una vita ascetica dominata dall’amore per il Signore, e per tutto il creato.
Abbandonò Assisi, e si diresse a Gubbio dove rese mansueto un lupo feroce semplicemente parlandogli, il suo primo miracolo. La sua figura richiamò subito proseliti, per un totale di dodici discepoli, e presso il Tugurio di Rivotorto nel 1209 nacque ufficialmente l’ordine dei francescani, caratterizzato dalla totale povertà.
Nel 1219 San Francesco si recò in viaggio in Palestrina, Egitto e Marocco, e arrivò fino in Spagna quando fu poi costretto a tornare indietro dalla sua salute.
Successivamente scrisse il regolamento dell’Ordine, organizzò la prima natività della storia, ricevette il miracolo delle stimmate presso il Monte della Verna e compose il Cantico delle Creature. Francesco morì ad ottobre del 1226, a soli quarantaquattro anni causa malattia, e venne eletto Santo nel 1228 da Papa Gregorio IX.

Le opere e il pensiero di San Francesco d’Assisi
Il pensiero e il credo di San Francesco d’Assisi si basano sulla rinuncia dei beni materiale, la devozione verso il Signore, l’abbracciare la povertà e tutti gli esseri viventi presenti sulla terra.
Queste tematiche sono ben presenti nelle opere scritte dal Santo, fra cui è possibile ricordare gli scritti in latino, gli Opuscolae, e le lodi scritte in volgare, le Laudes creaturarum.
San Francesco è ritenuto il protagonista di un vitale rinnovamento spirituale, e la sua devozione in particolare nei confronti di Gesù è resa lampante dall’importanza che il Santo d’Assisi diede agli insegnamenti del Vangelo, che ha sempre cercato di diffondere vivendo a figura e specchio della figura di Cristo sulla terra.

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